Al via un anno nel segno del precariato
Anief: “Domani al via un anno nel segno del precariato”
“Domani prende il via un nuovo anno scolastico contrassegnato dalla precarietà del personale: tra gli insegnanti quest’anno si arriverà a superare abbondantemente il 25% di cattedre assegnate ad un supplente. Con l’aggravante che entro dicembre in 19mila verranno anche scalzati per fare posto ai vincitori dei concorsi. Dai nostri calcoli, se includiamo anche gli spezzoni di cattedra e i docenti titolari assenti per vari motivi per l’intero anno, si arriverà alla percentuale record del 28% di posti assegnati a docenti precari. Considerando che nel 2015-16 il numero dei docenti precari rappresentava il 13,8%, possiamo dire che in meno di dieci anni il numero è raddoppiato. E sul sostegno le supplenze supereranno il 50% del contingente. I numeri non mentono e così non si può andare avanti: affidarsi quasi esclusivamente ai concorsi è stato un fallimento ed è ora di cambiare il sistema di reclutamento rendendolo più adatto alla situazione straordinaria che si è venuta a creare”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando i numeri del personale docente impegnati nell’anno scolastico alle porte: sono circa 685.000 i posti di insegnamento su disciplina e 200.000 quelli di sostegno, di cui la metà non di ruolo e 70.000 “in deroga” quindi assegnabili soli ai precari.
Le parole di Pacifico
“Le nostre previsioni sulle 250mila supplenze annuali da stipulare nelle prossime settimane – continua Marcello Pacifico – sono confutate da numeri reali, sulla base dei pensionamenti, delle magre assunzioni e delle cattedre vacanti o senza titolare. Poiché e avere nel nostro sistema scolastico un precario ogni tre-quattro insegnanti rappresenta un risultato pessimo, con conseguenze negative per tutto il sistema scuola a partire dalla continuità didattica mancata, occorre dare il largo immediato al doppio canale di reclutamento assumendo direttamente da Gps, stabilizzando tutti i precari titolati con oltre 36 mesi di servizio svolti e all’immissione in ruolo straordinaria su tutti i posti liberi; come bisogna dire basta agli organici di fatto e dei posti in deroga sul sostegno. Altre strade non ce ne sono”, conclude il presidente Anief.
Anief si appella all’UE
Alla luce delle richieste senza esito, formulate negli ultimi mesi anche al Parlamento italiano, il sindacato Anief deciso di appellarsi anche all’Unione europea – che sta esaminando una specifica richiesta di procedura di infrazione – per chiedere, parallelamente alla via giudiziaria che ha già prodotto risarcimenti milionari, se quello a cui stiamo assistendo non è un vero e proprio abuso dei contratti a termine, considerando che la stessa UE ha da tempo indicato ai Paesi membri di stabilizzare tutti i precari che svolgono oltre 36 mesi di servizio anche non continuativo.